Promuovere il successo scolastico e formativo

Promuovere il successo scolastico e formativo

La personalizzazione dei percorsi degli studenti di origine straniera nella scuola secondaria di secondo grado e nella formazione professionale

di Alessandro Borri, Giovanna Masiero, Maria Arici

Sono quasi 900.000 gli studenti con cittadinanza non italiana iscritti a scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2019/2020, pari al 10,3% dell’intera popolazione scolastica italiana. Si tratta di allievi distribuiti in modo abbastanza disomogeneo fra i vari livelli di istruzione, con un picco percentuale nella primaria e nella secondaria di primo grado. Lo stesso dicasi per la distribuzione territoriale: la presenza di studenti con cittadinanza non italiana va di pari passo infatti con le dinamiche di stabilizzazione delle famiglie immigrate che scelgono un’area rispetto ad un’altra in base alle condizioni di vita e di lavoro migliori.
Per quanto riguarda l’origine, sono oltre 200 i Paesi di cui sono originari gli studenti stranieri, anche se alcune comunità sono di gran lunga più rappresentate rispetto ad altre, in particolare la maggior parte appartiene a tre nazionalità, nell’ordine la Romania, l’Albania e il Marocco che insieme costituiscono più di 1/3 del totale.
I dati del Servizio Statistico del Ministero della Pubblica Istruzione riflettono una situazione sempre più strutturale e cioè che il 65,4% circa è rappresentato da stranieri di seconda generazione, cioè alunni italiani de facto, perché nati e/o vissuti in Italia, anche se non ancora de iure sulla base della normativa attuale sulla cittadinanza italiana (Favaro, 2011). Si è andato così via via definendo un modello scolastico sempre più interculturale e plurilingue in cui sono evidenti
nuovi bisogni e nuove pratiche didattiche.
L’Italia, a differenza di altri Paesi europei, fin dall’inizio ha appoggiato il modello dell’integrazione diretta degli studenti con cittadinanza non italiana all’interno delle classi ordinarie.
Attraverso l’attivazione di dispositivi (per esempio il laboratorio di italiano L2) e la collaborazione di facilitatori o mediatori linguistico-culturali la scuola accompagna e sostiene da sempre i percorsi di inserimento, inclusione e apprendimento di questi studenti.
Fin dagli anni Novanta, prima a livello sperimentale, poi in maniera più strutturata, nelle scuole italiane sono stati messi a punto dei “Protocolli di accoglienza” contenenti una serie di indicazioni (normativa, primo intervento linguistico, materiali per la prima conoscenza e la valorizzazione della lingua d’origine, integrazione con il territorio, ecc.) utili per consentire a tutti gli attori coinvolti di intervenire con consapevolezza e competenza nella fase di accoglienza
degli studenti neo-arrivati dal Paese straniero. Questo forte impegno e attivismo ha senz’altro fatto crescere la comunità scolastica e ha permesso a migliaia di studenti di essere sostenuti nel percorso di apprendimento della lingua e di integrazione nella società italiana. La scuola secondaria di secondo grado è stata l’ultima istituzione scolastica, in ordine di tempo, a doversi confrontare con studenti immigrati e dai percorsi scolastici pregressi assai diversificati.
Accogliere uno studente straniero a scuola significa affrontare quotidianamente complessità nuove e aprirsi alla collaborazione con tutti gli attori coinvolti nel processo di inserimento (genitori,
tutor, personale di segreteria, docenti, professionisti esterni, ecc.).
IPRASE ha compiuto un passo ulteriore, proponendo un “Protocollo”, ovvero un insieme di documenti, indicazioni e materiali, tutti reperibili liberamente online all’indirizzo internet https://www.iprase.tn.it/scuola-equa, che vanno oltre la prima accoglienza e puntano al traguardo del successo scolastico e formativo per gli studenti non solo neo-arrivati, ma anche di remota immigrazione o di seconda generazione che, trovandosi in condizione di vulnerabilità per diversi motivi, necessitano di particolari attenzioni dal punto di vista didattico e linguistico. Si tratta quindi di una raccolta di precise indicazioni, specifiche risorse didattiche selezionate ed esempi di buone pratiche, focalizzate sulla personalizzazione dei percorsi di apprendimento degli studenti plurilingui frequentanti la scuola secondaria di secondo grado o la formazione professionale. Un “contenitore” specificamente concepito, costruito e riempito per supportare i docenti, i facilitatori linguistici, e anche i dirigenti scolastici, nella promozione di una scuola davvero equa e di qualità per tutti. Si presenta articolato nelle sezioni di seguito riportate.
1. Una raccolta ragionata sulla normativa, sia provinciale che nazionale, aggiornata e selezionata rispetto al tema della personalizzazione.
2. Indicazioni sulla varietà e complessità dei profili di apprendenti di origine straniera presenti in classe, con particolare attenzione agli specifici bisogni linguistici e di apprendimento degli studenti di prima generazione, di seconda generazione e in condizioni di vulnerabilità.
3. Precisazioni, risorse e numerose indicazioni bibliografiche e sitografiche sui temi del plurilinguismo e del processo di insegnamento/apprendimento dell’italiano come L2.
4. Materiali e indicazioni per una corretta rilevazione dei bisogni linguistici e di apprendimento.
5. Esemplificazioni di come strutturare curricoli disciplinari e percorsi personalizzati.
6. Materiali didattici relativi a diverse discipline, finalizzati allo sviluppo della lingua dello studio attraverso l’applicazione di strategie per agevolare la comprensione dei testi e il “focus linguistico” su specifici indici lessicali, morfo-sintattici e testuali.
7. Indicazioni e risorse per attuare una corretta valutazione, con specificazioni sull’analisi dell’interlingua, la graduazione delle modalità di verifica, il feedback formativo e l’autovalutazione.
8. Indicazioni bibliografiche e sitografiche, non esaustive ma sapientemente selezionate, per accompagnare tutti i docenti e i facilitatori linguistici interessati nei diversi ambiti di azione che, insieme, costituiscono il grande puzzle del processo di apprendimento/insegnamento dell’italiano L2 in contesti scolastici e di formazione professionale.
Per accompagnare i fruitori nell’esplorazione del tutto, sono presenti anche delle animazioni video che spiegano in modo accattivante le scelte adottate nella realizzazione del lavoro.
La scuola sta vivendo un momento di riscoperta della didattica, per rispondere a bisogni di inclusione in senso lato; chiede formazione e accompagnamenti da parte di professionisti esperti per far fronte alla complessità delle classi; ha bisogno di reperire validi materiali che esemplifichino le indicazioni della ricerca; soprattutto, sente il bisogno di tornare a collaborare, costruire reti e condividere, per guardare ogni cosa da punti di vista diversi. È un fondamentale lavoro di relazione e di relazioni. Confidiamo che la creazione, nel sito di IPRASE, di questo ricco “contenitore”, sempre ampliabile e integrabile, soprattutto con i materiali provenienti dalle scuole, possa contribuire a soddisfare questo forte bisogno di condividere e collaborare per
far fronte alle complessità della scuola di oggi.



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