Satnan Singh
Appena potrò rimettere le mani sul libro di educazione civica dedicherò una pagina a Satnan Singh, il bracciante agricolo indiano rimasto gravemente ferito l’altro ieri in provincia di Latina, presso Borgo Santa Maria. Era stato scaricato in strada, senza soccorsi, dopo aver subito l’amputazione di un braccio, poi oggi la notizia del decesso a causa di un’emoragia.
Sono giornate pesantissime, ormai siamo bombardati quotidianamente da immagini terribili: tetti divelti, palazzi sventrati, bambini in cerca di briciole da mangiare, annegamenti, morti violente sul lavoro.
Sì dedicherò una pagina a Satnan e a tutti i Satnan che ogni giorno lavorano per 5 euro all’ora sotto il sole cocente, senza contratto, con il diniego di ricevere una forma di assistenza in caso di incidente.
Viviamo in una fase storica in cui quasi si prova vergogna a parlare di diritti, soprattutto dei più vulnerabili, non interessa.
Dedicherò una pagina a Satnan, a tutti i Satnan, con la speranza che chi passerà nelle classi per imparare l’italiano, abbia contezza di quanto sia ingiusto accettare forme di sfruttamento così disumane. Il caporalato criminale è particolarmente odioso perché lede il lavoratore non solo nei suoi diritti ma anche e soprattutto nella dignità.
E allora la strada verso la legalità è sicuramente in salita, ma può riservare davvero un nuovo inizio… sta a noi agire, percorrerla insieme e con forza perché il lavoro sia altro, sia vita non un trafiletto di cronaca che scorderemo fra pochi giorni..
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