Infanzia

Infanzia

L’infanzia è lunga e stretta come una bara, e non si può uscirne da soli.

Infanzia di Tove Ditlevsen è il primo volume della Trilogia di Copenaghen, ed è anche la prima lettura della mia brevissima vacanza. In questo memoir di poche decine di pagine, Tove racconta gli anni della sua infanzia, vissuta in una Copenaghen fredda e socialmente divisa fra chi sta bene e chi vive ai margini. Tutte le pagine trepidano del desiderio della piccola di essere amata da una madre giovane, ma distante, a tratti spaesata. Intorno un padre senza un lavoro fisso, un fratello appena più grande, sicuramente più amato, una serie di figure appena tratteggiate che infondono un senso di malessere e ripiegamento…

Con una scrittura a tratti fredda e spigolosa, ecco il passare dell’infanzia, le prime delusioni, le velleità artistiche di scrivere poesie bruciate da sprezzanti giudizi, la solitudine, la sensazione di vivere sempre distante dalla propria esistenza quotidiana. 

Un’infanzia che comincerà a rimpiangere solo nell’attimo stesso in cui si troverà a vivere un’altra fase della propria vita.