Ricetta n. 7 Alcune delle cose che dovrei pur fare prima di morire

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La gradualità è uno dei princìpi cardine sostenuti da Elisabeth Bing nell’organizzazione degli atelier di scrittura. Si parte da testi con una struttura semplice, come liste ed elenchi (Mi piace non mi piace, Cose che odio, Chi sono?, Possibilità, Credo) che permettono davvero di prendere confidenza con la scrittura. Decido di chiudere questa prima fase partendo dalla lettura e dalla discussione del testo di George Perec, Alcune delle cose che dovrei pur fare prima di morire.
Già il titolo è uno stimolo fortissimo: non si tratta di una consegna sicura e reale, ma di un avvio all’immaginario, alla possibilità, all’esitazione. Tutto il testo è giocato tra quello che si è e quello che si vorrebbe essere, fra quello che si fa e quello che si vorrebbe fare, quello che si dovrebbe fare ma che per un motivo o per un l’altro non realizziamo.
Ingredienti: un pc, una videocamera, il testo di George Perec, una consegna (Scrivete di getto, senza pensarci troppo, un elenco delle cose che voi “dovreste pur fare prima di morire”), qualche immagine input tratta da internet o da immagini salvate in una cartella condivisa.
Leggo il testo più volte. Sono 37 propositi, desideri, sogni da realizzare in chissà quale futuro, in chissà quale vita. Il dibattito si anima, lo studente bengalese Junaid sorride perchè normalmente passa giornate a risolvere il cubo di Rubik, Abdellah vorrebbe vivere in una casa tutta per sé, Sidi ha fatto un viaggio pericoloso e pieno di insidie al contrario, da Timbuctù al Marocco…
Lascio il tempo di scrivere e la lezione va oltre l’ora prefissata. Leggiamo i testi, facciamo alcune osservazioni linguistiche.
Mi Piacerebbe:
Nuotare con le tartarughe marine;
Entrare in un tempio a Bali;
Nuotare con i maialini a Exuma;
Percorrere interamente la route 66;
Salire sulla Tokyo street tower;
Andare a Dubai per eliminare i miei pregiudizi;
Fare un viaggio zaino in spalla;
Vedere una favela brasiliana;
Visitare il Sud Africa;
Dormire in un motel;
Visitare Trinidad;
Visitare la natura incontaminata del Canada;
Prendere il sole a Los Roques;
Provare un hamam a Istanbul;
Andare in Israele.
Prima di Morire
Vorrei leggere il Corano e un libro interessante
Vorrei tornare in Africa dalla mia famiglia
Vorrei comprare una bella macchina e una bella casa
Mi piacerebbe conoscere le persone
Mi piacerebbe fare il Ramadan
Mi piacerebbe andare in America
Mi piacerebbe parlare italiano
Mi piacerebbe andare in Arabia Saudita
Ci sono molte cose che voglio fare prima di morire, forse posso realizzare alcuni dei miei sogni. I più importanti sono: imparare l’italiano, trovare un buon lavoro, comprare una villetta in una grande città, crescere bene i miei figli, vivere in pace. Ma ce ne sono altri che vorrei raggiungere in futuro, per esempio: comprare un anello di diamanti, andare in Turchia con la mia mamma e anche a Dubai, andare alla Mecca per fare Omra ma anche Haj, vedere mio figlio a capo di una fabbrica, vedere mia figlia diventare una grande dottoressa, preparare un dottorato in Economia, imparare il tedesco, viaggiare in tutte le isole del mondo, andare nelle isole delle Maldive con mio marito, aprire un grande ristorante gastronomico in Italia.
Comprerei una casa
Farei dei figli
Gli darei una buona educazione
Comprerei una macchina (Audi)
Andrei a New York
Andrei alla Mecca con la mia famiglia
Vivrei in pace
Viaggerei con mia moglie e i miei bambini
Farei bene con tutti
Parteciperei per costruire una moschea
Imparerei bene la lingua italiana
Studierei a memoria il Corano
Smettere di fumare
Fare sport ogni giorno
Trovare un lavoro permanente
Andare negli studi di Hollywood
Creare il mio studio di animazione
Andare alla Mecca con i miei genitori e mia moglie
Vivere in pace
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1 thought on “Ricetta n. 7 Alcune delle cose che dovrei pur fare prima di morire”
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Io penso che dobbiamo essere grati ad Alessandro Borri e a Lina Bentini per aver dato vita a un piccolo tesoro col manualetto “Leggere per scrivere”.
Provo ad elecarne i meriti:
– la piccola antologia parte dal metodo Bing (Ho nuotato fino alle riga, Feltrinelli 1975) e, mentre ne conserva alcuni requisiti, quali fra gli altri il partire da testi stimolo letterari, rende sistematico il lavoro di analisi e scrittura con una scheda di lavoro leggera e completa, ove il “leggere” del titolo sta per incontrare e conoscere la letteratura del mondo;
– utilizza le esperienze di scrittura creativa sperimentate negli anni 90 presso l’IRRSAE ER da Bonora, D’Emelio e Senni (Un micro teatro per la scrittura, T.E.M.I. spa, 2002) riportandole all’attenzione della didattica dell’oggi e della scrittura creativa, che gode ora di una notevole popolarità ;
– la varietà e la qualità dei testi stimolo scelti pensando all’utilizzo nei corsi PPIA per stranieri e le schede di lavoro rendono la piccola antologia uno strumento utile “mutatis mutandis” anche per allievi non PPIA;
– semplifica nei quattro gruppi di letture-scritture scelti (se stessi, la vita quotidiana, riflettere sul mondo e immaginare il futuro) la complessità offrendo chiavi di lettura condivisibili ed esaurienti;
– costituisce un validissimo incontro fra innovazione e tradizione.
Paolo Senni Guidotti Magnani
ricercatore, formatore, poeta, scrittore
Past President AICQ Education ER